I PRIMI TRE ANNI DI CONSERVAZIONE PROGRAMMATA DELLE CINTE MURARIE: IL CASO DEI CASTELLI DELLA VALTENESI

Barbara Scala

UNIBS, DICATA  barbara.scala@ing.unibs.it

ABSTRACT 

La relazione che si vuole presentare è l’esisto di una esperienza di manutenzione programmata che si sta svolgendo ormai da 3 anni e riguarda alcuni castelli situati lungo il lago di Garda. Per quanto tali strutture non presentino apparati decorativi particolari o finiture singolari, ma siano costituiti da murature in ciottoli, talvolta coperti da lacerti d’intonaco, si ritiene utile proporre questa esperienza, quale step intermedio, alla luce dell’evoluzione delle problematiche emerse durante gli anni di studio delle superfici murarie e di esecuzione delle opere manutentive. Poiché non è in alcun modo possibile prevedere forme di protezione definitive delle cinte murarie, solo la continuità della manutenzione, attraverso un piano di verifiche e controlli programmati può garantire la conservazione del manufatto.  Un primo punto emerso dallo studio delle murature mette in luce come interventi precedenti (puliture e consolidamenti di giunti) a distanza di circa 10 anni non siano più leggibili: ovvero la mancata continuità nella cura ha determinato la perdita dei giunti da restauro, così come la formazione di ampie zone brune dovute a depositi superficiali, nonché la ricrescita in modo più vigoroso di un apparato vegetazionale coprente sia le superfici verticali e sia le creste dei muri. L’intensità del degrado riscontrato e la rapidità della sua formazione sono legati all’esposizione continuativa e permanente agli agenti atmosferici, come pure all’ orientamento delle strutture. Da un punto di vista conservativo ma anche economico la strategia messa in atto, che ci auspichiamo possa trovare continuità nei prossimi anni, ha già prodotto dei buoni risultati.

Key-words: castelli  recetto, conservazione programmata, manutenzione